Motus planetarum
L’opera è la riproduzione di una sezione della miniatura, rappresentante il Motus Planetarum (il moto dei pianeti), tratta dal codice Le Breviari d’amor de Matfre Ermengaud realizzato in Provenza nella seconda metà del XIV secolo ed attualmente conservato presso la Real Biblioteca del Monasterio de El Escorial in Spagna.
Nello specifico la scena rappresenta un cerchio con altri sette cerchi all’interno dei quali sono dipinte delle figure rappresentative dei pianeti.
Nel mondo romano il giorno che dava inizio alla sequenza era il sabato, il giorno di Saturno. E Saturno era il pianeta più lontano conosciuto a quell’epoca. Ma la sequenza è sempre la stessa che si usa ancora abitualmente.
Secondo le nozioni astronomiche dell’antichità, i pianeti (ovvero tutti i corpi celesti dotati di moto apparente, compresi quindi anche il Sole e la Luna) erano disposti, dall’esterno all’interno, in quest’ordine: Saturno, Giove, Marte, Sole, Venere, Mercurio, Luna.
L’opera è realizzata su pergamena di capretto levigata lato pelo non sbiancata. Dimensioni 20x20cm.
La doratura è stata realizzata con similoro in pigmenti.
I colori utilizzati sono tempere all’uovo di ricetta medievale (C. Cennini, Il libro dell’arte, XIV-XV sec.).
Installata su tavola in legno antico di abete rosso, recuperata da un’abitazione del 1800, con bullette in bronzo anticato. Protezione in acrilico trasparente fissato con bullette dorate. Corda naturale per appendere. Dimensioni 23x25cm.
Fornito con scheda tecnica che ne attesta storia, tecnica e artigianalità.